L’Albero della vita
Nella sua ricerca, l’artista, ha intrecciato continuamente due temi principali: il guardare alla natura come generatrice inesauribile di forme, come “artis magistrae”, e l’esplorare nella capacità dell’arte di poter essere“teatro dell’evocazione” in grado di instaurare arcani rapporti con mondi lontani nel tempo e nello spazio.
“L’albero della vita”, metafora della biodiversità, sia nella sua accezione iconografica, che in quella simbolica, comprende opere grafiche dalle tecniche le più varie (acquerello, china, pastelli, olio, acquaforte, acrilico, spesso accostate con spirito alchimistico e sperimentale) in cui la vita animale è rappresentata attingendo dalle illustrazioni dei primordi della zoologia, in cui la ricerca di oggettività era sempre contaminata dallo stupore per la meravigliosa varietà della Creazione.
Ma è anche alle figurazioni zoomorfe degli elementi scultorei e decorativi del Manierismo, alle rappresentazioni infantili degli animali e, più in generale, a tutte le rappresentazioni “incantate” del mondo animale che l’autore guarda. Il risultato è una sorta di Realismo Magico, in cui la diversità delle forme e dei colori della natura si mescolano dando vita ad opere ricche di dettagli e di fascino.